Giurisprudenza dallo Studio

Conversione del mutuo fondiario nullo per superamento del limite di finanziabilità

26 Marzo 2025

Ordinanza n. 29/2025 della Corte di Cassazione: la conversione del mutuo fondiario nullo e la conoscenza della nullità

Nel 2025, gli avv.ti Giorgio Tarzia ed Edoardo Staunovo-Polacco hanno rappresentato con successo una banca davanti alla Corte di Cassazione, ottenendo un’importante ordinanza (n. 29/2025) in materia di mutuo fondiario e conversione dei contratti nulli. Al centro della controversia vi era la declaratoria di nullità del contratto per il superamento del limite di finanziabilità previsto dall’art. 38 del Testo Unico Bancario (TUB). La Corte, accogliendo il ricorso della banca, ha affrontato il delicato tema della conversione del contratto nullo in un mutuo ipotecario ordinario, ai sensi dell’art. 1424 del Codice Civile.

La nozione di “conoscenza della nullità” nella conversione contrattuale

Con l’ordinanza n. 29/2025, la Corte ha chiarito un aspetto cruciale della disciplina sulla conversione dei contratti nulli. In particolare, ha stabilito che, ai fini della valutazione sulla possibilità di conversione, ciò che rileva non è la mera consapevolezza del fatto storico che ha determinato la nullità (nel caso di specie, il superamento numerico del limite di finanziabilità), bensì la conoscenza effettiva che il contratto, violando una norma imperativa, fosse inidoneo ad avere effetti giuridici validi.

La Corte ha quindi posto l’accento su un concetto di “conoscenza qualificata” della nullità, da intendersi come la consapevolezza che il contratto fosse in contrasto con una norma che vietava anche solo virtualmente la sua stipulazione, e che tale violazione comportasse, anche solo in potenza, la nullità dello stesso.

La portata innovativa dell’ordinanza e gli effetti per il sistema bancario

Questa decisione rappresenta un importante chiarimento giurisprudenziale, in particolare per le banche e gli operatori del credito, poiché delimita con maggiore precisione le condizioni entro cui è possibile salvare un contratto nullo attraverso la conversione in altro tipo di contratto valido.

La Corte ha sottolineato che la conversione non è automatica, ma dipende dalla mancanza di consapevolezza della nullità giuridica da parte dei contraenti. Se una delle parti era a conoscenza della violazione normativa e delle sue possibili conseguenze giuridiche, la conversione non può essere ammessa.

Conclusioni: una tappa evolutiva nella giurisprudenza contrattuale

L’ordinanza n. 29/2025 si inserisce in una linea della giurisprudenza in materia di nullità e conversione dei contratti bancari ad un certo punto superata dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 33719/2022, ma contribuisce a consolidare un principio di certezza nei rapporti contrattuali applicabile alla generalità dei contratti dichiarati nulli e da convertire. Gli avv.ti Tarzia e Staunovo-Polacco hanno dunque ottenuto un risultato rilevante non solo per la difesa della banca assistita, ma anche per il quadro normativo e giurisprudenziale applicabile sia ai contratti di mutuo fondiario dichiarati nulli per superamento del limite di finanziabilità secondo il passato orientamento giurisprudenziale, sia, più ampiamente, alla generalità dei contratti dichiarati nulli.